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Viaggio tra storia e tradizioni: ecco cosa si nasconde dietro i simboli delle carte da gioco

Francesi o napoletane, in versione cartacea o digitale: le carte da gioco sono da secoli uno strumento utile di intrattenimento da usare da soli o in compagnia.

Nel corso del tempo sono stati inventati numerosi giochi che le vedono protagoniste e che si basano proprio sui diversi simboli delle carte da gioco per creare combinazioni o abbinamenti vincenti.

Ma come sono nati questi simboli? Scopriamolo insieme!

Chi ha inventato le carte da gioco?

In base alle notizie di cui disponiamo, le carte da gioco hanno avuto origine in Cina, poco dopo l’invenzione della carta, all’incirca nel X secolo.

I simboli delle carte da gioco in principio erano solo tre, e le carte erano sia un passatempo che una moneta di scambio.

In Europa le carte da gioco sono arrivate però solo 400 anni dopo, nel XIV secolo. Il mazzo più antico ritrovato, chiamato Italia2, risale a un periodo compreso tra il 1390 e il 1410 ed è conservato in Spagna. In Italia nel 1400 si giocava con le “carticelle”, ma nelle corti giravano anche i tarocchi che erano finemente dipinti, talvolta anche con inserti in oro.

Metamorfosi e significato dei simboli delle carte da gioco

In particolare, le carte che sono arrivate in Europa per mezzo dei Mamelucchi egiziani avevano già quattro semi: coppe, spade, denari e bastoni. Ogni seme aveva 10 carte numerate e tre figure, che non erano però rappresentazioni umane in quanto la religione islamica ne vietava la riproduzione. Le carte proponevano quindi delle figure astratte che dovevano simboleggiare un re e dei viceré.

Le raffigurazioni umane sono state introdotte in seguito per invenzione degli europei.

In Europa il gioco delle carte è stato apprezzato sin da subito, nonostante qualche dissenso da parte di gruppi religiosi. Molti studiosi affermano, inoltre, che i simboli delle carte da gioco venivano anche usati per identificare le diverse classi sociali:

  • coppe – clero
  • spade – nobiltà
  • denari – mercanti
  • bastoni – contadini.

Questo sembra essere quindi il significato dei semi delle carte napoletane.

La diffusione delle carte francesi e altre curiosità

Dai semi dei mamelucchi derivano i semi delle carte inventati dai tedeschi: cuori, foglie, campanelli e ghiande. L’invenzione del mazzo più famoso è però attribuita ai francesi che adottarono i simboli oggi noti a tutti: cuori, picche, quadri e fiori che erano più facili da riprodurre rispetto a quelli tedeschi.

Le carte vennero poi usate per rappresentare le famiglie reali e nacquero così le figure del re, della regina e del fante.

Una curiosità riguarda l’asso. Alla fine del XVIII secolo il re era la carta con maggior valore e l’asso quella di minor valore. Le cose cono cambiate dopo la Rivoluzione Francese e l’emergere dei movimenti nati dal basso. L’asso è divenuto infatti la carta più alta per simboleggiare il tramonto della nobiltà in favore del ceto inferiore, rappresentato proprio dal primo numero del mazzo.

Oggi è una carta di grande valore, basti pensare alle regole del Blackjack, del Poker o anche in alcuni giochi sulle slot VLT.

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